Ti serve un biotrituratore? Tutti i motivi per dire sì!

Hai mai pensato all'acquisto di un biotrituratore per il tuo giardino? Le ragioni per cui prendere seriamente in considerazione la cosa sono molteplici e di seguito cercheremo di illustrarti i principali vantaggi ricavati da questo speciale attrezzo, che oltre a garantire il naturale corso biologico, diventerà indispensabile per la cura del tuo giardino.

Prima di procedere, hai idea di come lavora davvero un biotrituratore?

Questo apparecchio è in grado di sminuzzare, sfibrare (scompone in fibre il più tenero legno e il fogliame), cippare (staccare la corteccia) e addirittura triturare resti d'erba e di ortaggi, residui di fiori e piante, foglie, ramoscelli di alberi, cespuglio o di siepi, fino ad arrivare anche ai rami delle piante. Se il tuo biotrituratore ha una potenza considerevole, arriva a triturare anche i rami più voluminosi, fino a 45 mmm di diametro!
Queste funzioni sono prezziosissime perché permettono non solo di ottenere un giardino sempre al massimo della bellezza, ma di trarre anche l'enorme beneficio di avere più tempo libero.


Molte attività in ambito agricolo, oltre che nel proprio giardino e orticello di casa, producono materiale di scarto, la cui raccolta è sempre una gravosa perdita di tempo, che richiede sforzi e fatica. Il materiale deve essere collocato negli appositi sacchi per la raccolta organica e il suo smaltimento affidato alla nettezza urbana, nei tempi stabiliti dal proprio comune.
Purtroppo in alcune zone del Paese si ricorre alla scorrettissima pratica di bruciare l'accumulo di scarto proveniente dal lavoro agricolo e di giardinaggio. Queste iniziative sono severamente vietate dalla legge e giustamente sanzionate, ormai da molti anni. L'acquisto di un biotrituratore può estirpare per sempre il problema di dover aspettare per smaltire il materiale raccolto, poichè dopo che questo viene trasformato dal macchinario si può decidere o di riutilizarlo, come vedremo in seguito, o di smaltirlo più agevolmente. L'azione del biotrituratore ne riduce drasticamente il volume e quindi il numero di sacchi da dover ogni volta riempire!


Se invece si decide saggiamente di riutilizzare il materiale ricavato, si possono seguire due strade:

  1. il compostaggio
  2. la pacciamatura

Il compostaggio lo si ottiene lasciando i detriti vegetali lavorati dal biotrituratore a decomporre, alternando strati di materiale più grossolano a quello più fine di diverso tipo (materiale fogliare e legnoso), areando il tutto e riponendolo in un recipiente forato a contatatto con il terreno in modo che possano penetrare gli insetti presenti nel suolo. TI consigliamo di comprire il recipiente per proteggerlo dalla pioggia, controllando il grado di umidità di tanto in tanto. Dopo circa 4 mesi otterrai terriccio fertile, ovvero humus, a base di azoto e carbonio, utilissimo per nutrire il terreno dei tuoi vasi e aiuole, facendoti risparmiare sull'acquisto di concimi e fertilizzanti.

La pacciamatura invece consiste nello distribuire il tritume sulla superficie del terreno per ravvivarlo e per formare una "fodera" protettiva contro le malerbe, contro il freddo invernale, in grado inoltre di regolarne l'umidità.

Tirando le somme, pare chiaro che il biotrituratore sia uno strumento ecologico semplice e utile per semplificare tutte le tue attività di giardinaggio, un vero proprio alleato anche per i pollici più verdi che vogliono sempre un gioiello di giardino!