Steccobenda: come si usa e quali tipi esistono

Le steccobende, chiamate anche stecche di emergenza, sono un presidio medico d'emergenza che si usa in presenza di un trauma, per immobilizzare una frattura.

Servono a proteggere l'arto fratturato del paziente dagli eventuali urti durante il trasporto verso la struttura ospedaliera. In situazioni simili, la steccobenda assicura il paziente da ulteriori danni, evitando di aggravare la sua situazione clinica.

Uso steccobenda: varie tipologie per casi diversi

Il personale medico e di primo soccorso utilizzano vari tipi di steccobenda secondo le problematiche che si possono presentare. Ce ne sono di rigide, a depressione o gonfiabili.

Le ambulanze hanno in dotazione delle steccobende di varie misure, di adatte agli arti inferiori, superiori e per diverse corporature, anche per i pazienti pediatrici o neonatali.

L'applicazione steccobenda è sempre competenza del personale infermieristico e specializzato che è sicuramente in grado di soccorrere il paziente nel modo più adeguato ed efficace.

È però di comune utilità capire come si usa una steccobenda di protezione, le tipologie che ci sono nel mercato e i passaggi per poterla indossare nel modo più corretto possibile e perché.

Come mettere una steccobenda a depressione: i passaggi di un professionista

La steccobenda a depressione è utilizzata dagli specialisti, è presente in tutte le ambulanze ed è utilizzata per le fratture scomposte. Grazie all'aspirazione dell'aria interna, il dispositivo aderisce completamente all'arto del paziente, immobilizzandolo.

Simili a dei materassini di varie misure (small, medium e large), in materiale gommoso, la steccobenda si avvolge alla parte interessata dal trauma e si blocca con delle fasce in velcro di cui sono dotati.

Il materiale plastico di cui è composta è molto resistente e soprattutto può essere lavato e sterilizzato subito dopo l'utilizzo e per più volte, senza che si rovini o deteriori.

L'interno è formato da tante piccole sfere in plastica che, avvicinandosi tra loro con l'eliminazione dell'aria (tramite l'apposita pompetta compresa nel kit), formano un'intelaiatura rigida come supporto e protezione.

Individuata la misura da applicare (generalmente small per gli arti superiori e la medium o large per quelli inferiori), i passaggi per il posizionamento steccobenda sono:

  • stendere la steccobenda su una superficie piana e pressarla leggermente, così che le sfere al suo interno vadano a spargersi in modo omogeneo;
  • coprire la steccobenda con un panno sterile, in modo da proteggere la cute del paziente a contatto con la plastica del presidio una volta indossato;
  • mettere in trazione la frattura (manovra consentita solo al personale infermieristico);
  • nel caso di arto inferiore, tagliare il calzone soprattutto se aderente, slacciare e sfilare la scarpa con cautela mantenendo controllato il battito del paziente;
  • infilare la steccobenda al di sotto della gamba o del braccio contusi (meglio far distendere il paziente se possibile);
  • avvolgere la steccobenda attorno all'arto e assicurarlo con le strisce di velcro (di solito quella in testa di colore arancione, diversa dalle altre di colore nero, va posizionata a monte);
  • aspirare l'aria all'interno della steccobenda tramite la pompetta;
  • tenere sempre monitorato il battito del paziente per evitare di ostruire la circolazione o sbalzi di pressione.

La steccatura rigida d'emergenza, per mantenere controllato lo stato del trauma

La steccobenda rigida si può utilizzare nel caso di una sospetta frattura composta, con lo stesso scopo di immobilizzare e proteggere l'arto in attesa dell'intervento di un medico.

Simile ad una steccatura di emergenza, questo presidio è costituito da un'anima pieghevole che ne facilita il posizionamento. È leggero e completamente lavabile.

Inoltre, permette di tenere sotto controllo lo stato del trauma. Se la situazione dovesse peggiorare si noteranno dei rigonfiamenti o degli ematomi. Nel caso contrario invece, se la situazione è stabile, non resta che attendere l'arrivo dei soccorsi.