Elettrodi per saldatura: guida all'acquisto
Gli elettrodi per saldatura sono delle bacchette metalliche che vengono utilizzate appunto dal saldatore per effettuare il proprio lavoro. Come scegliere gli elettrodi per saldatura? Ecco una guida all’acquisto che potrà esserti d'aiuto nella scelta di questi prodotti.
Come scegliere gli elettrodi per saldatura
Per chi non fosse esperto di saldatura la prima cosa da sapere è che esistono elettrodi specifici per ogni tipo di materiale, dunque quelli per l’acciaio comune, gli elettrodi basici, gli elettrodi rutilici, quelli dedicati all’acciaio speciale dotati di un alto grado di resistenza, gli elettrodi di grafite, quelli pensati per i riporti duri, elettrodi per ghisa, elettrodi per alluminio, e infine, quelli definiti speciali per l’acciaio. Vediamoli nel dettaglio:
- Elettrodi basici: si tratta di modelli che vengono realizzati tramite miscele di carbonati di calcio, magnesio, zolfo e fosforo, che nella realizzazione prevedono anche l’aggiunta di fluoro e silicio. Il loro impiego è maggiormente presente nei lavori di carpenteria pesante, o nel caso ci si trovi ad operare su acciai fortemente sollecitati o soggetti a problematiche quali usura, urti e abrasioni violente.
- Elettrodi rutilici: essendo realizzati in rutilio, sono prodotti con biossido di titanio, il quale permette una bassa viscosità al bagno di fusione. Ciò sta a significare che si otterranno saldature lisce e pulite, essendo però che il lavoro ottenuto non sarà resistente e duraturo a lungo, sono più utili su materiali come il ferro.
- Elettrodi speciali per acciaio: si tratta di modelli che derivano dall’unione di acciai dissimili, al carbonio e austenitici. La loro caratteristica distintiva è la presenza di un'anima in ferro dolce, e il loro impiego è destinato appunto alla saldatura di acciaio con contenuto di Carbonio fino al 0.45%.
- Elettrodi di grafite: questo modello è destinato ad un uso diverso dai precedenti, ovvero per stabilire un contatto elettrico con superfici che non sono metalliche, nello specifico un semiconduttore, un elettrolita o il vuoto.
- Elettrodi per riporti duri: questo tipo è pensato per trattare forti abrasioni metallo-terra, o nel caso in cui per il proprio lavoro siano necessari depositi sottili.
- Elettrodi di ghisa: gli elettrodi che sono realizzati con questo materiale sono destinati a operare sulla ghisa stessa. Un elemento interessante sono gli Elettrodi grafitici per ghisa 92.18.
- Elettrodi per alluminio: sono modelli realizzati specificatamente per trattare l’alluminio, in quanto è un materiale che non si riesce a trattare con gli altri tipi di elettrodi. Un esempio interessante sono gli Elettrodi per alluminio 96.02.
Come si legge la sigla che è presente sull’elettrodo? La prima è una lettera E, questa indica che l’elettrodo è rivestito. Le seconde due cifre rappresentano la prestazione meccanica, ovvero quanto “regge” questo materiale d’apporto.
Il terzo numero indica la posizione di saldatura. Il quarto numero fornisce l’informazione sul tipo di rivestimento dell’elettrodo, ovvero se sia cellulosico, rutile o basico. Il tipo di corrente che ci dice quale sia l’elettrodo giusto è definito dalla saldatrice che si va ad utilizzare. Le ultime tre cifre sono dati che interessano esclusivamente i professionisti del mestiere, in quanto dicono quale sia il carico di idrogeno che si va ad immettere sul giunto saldato, non un dato che è alla portata del fai da te.
Come acquistare elettrodi per saldatura
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