Sedile per trattore: quale scegliere per il proprio mezzo agricolo

8 Novembre 2019
Sedile per trattore: quale scegliere per il proprio mezzo agricolo

Il lavoro dell'agricoltore è un lavoro duro, si sa, e spesso i dolori alla schiena sono lì a sottolinearlo. Per cercare di evitarli o quanto meno ridurli al minimo è importantissimo scegliere con cura il proprio sedile per trattore agricolo, che faccia in modo di attutire gli scossoni che nell'arco della lunga giornata lavorativa nei campi possono andare a martoriare la schiena già provata dai vari altri compiti. In passato si usava un sedile in ferro per trattore, poco differente per foggia e dimensioni da una sella da cavalcatura, sicuramente molto lontano dall'idea di ergonomia che è alla base dei sedili per trattore odierni.

Possiamo vederli ancora oggi questi sedili di metallo, montati su trattori vintage, trattori che appunto nessuno oggi guida più se non per parate, rievocazioni storiche o occasioni speciali. Li possiamo anche trovare in vendita, ma si tratta di un mercato rivolto solo all'ambito del restauro, dal momento che molto difficilmente sono sedili trattore omologati secondo le normative attuali.

Al giorno d'oggi anche i sedili più economici hanno aumentato considerevolmente il confort, grazie alle soluzioni tecniche a disposizione e ai nuovi materiali, che permettono imbottiture resistenti e durevoli ma allo stesso tempo confortevoli. Se i seggiolini fissi li troviamo ormai quasi esclusivamente su mezzi agricoli di dimensioni estremamente contenuti, come trattorini o motozappe, la scelta per un sedile per trattore moderno è tra quelli a molleggiamento meccanico e quelli a smorzamento pneumatico.

Sedili pneumatici per trattori agricoli: che vantaggi danno

Il supporto meccanico del sedile è generalmente basato su un dispositivo a pantografo o a parallelogramma articolato comunque dotato di molle, mentre la differenza sta nell'elemento smorzatore delle oscillazioni. Nel caso dei sedili a molleggiamento meccanico si applica una forcella meccanica che non necessita di alcun attacco alla corrente per esercitare il molleggio, mentre in un  sedile ad aria per trattore a smorzamento pneumatico vi sono delle molle ad aria, costituite da un contenitore elastico generalmente di conformazione cilindrica, che viene gonfiato ad opera di un piccolo compressore alimentato dalla batteria del veicolo, regolando la pressione a seconda del peso del conducente. In questo caso si ha il vantaggio di poter regolare la rigidezza della molla ad aria in maniera da ottimizzare l'azione di smorzamento, operazione che in alcuni modelli viene effettuata anche in maniera automatica.

Si tratta di un'operazione che spesso viene trascurata e così facendo si va ad inficiare buona parte dell'efficacia operativa della sospensione: dal momento che l’efficacia dell’attenuazione vibrazionale del sedile è influenzata in maniera sensibile proprio dalla massa dell’operatore, il dispositivo di sospensione dovrebbe sempre essere regolato con molta attenzione e scrupolo in base ad essa, altrimenti una regolazione sbagliata può addirittura portare all'aumento del livello delle vibrazioni sul piano del sedile rispetto alla sua base.

Ad oggi sono comparse sul mercato le sospensioni del sedile di tipo semi-attive, che riescono ad ammortizzare maggiormente le vibrazioni producendo un movimento in controfase, riuscendo così a mantenere praticamente neutro l'effetto sulla seduta del conducente. Il movimento del sedile viene monitorato da un sensore di posizione, spesso collegato ad un acceleromerto, che invia i dati ad un microprocessore che li elabora in tempo reale per comunicare all'ammortizzatore l'operazione da compiere per contrastare efficacemente le vibrazioni.

All'interno dell'ammortizzatore viene impiegato un fluido, che si definisce reologico, in grado di modificare la sua viscosità a seconda dell'esposizione ad un campo magnetico; il microprocessore modula questo campo magnetico in base ai dati sulle vibrazioni ricevuti dal sensore ed in questo modo fa variare la viscosità del fluido e regola di conseguenza la rigidità dello smorzatore. In questa maniera i sobbalzi ad alta intensità vengono smorzati fino al 75%.

Materiali ed accessori

La presenza o meno di un impianto di aria condizionata all'interno della cabina del mezzo può orientare la scelta dei materiali del sedile: i sedili in PVC sono semplici da pulire ed estremamente più resistenti a macchie, polvere ed odori, ma hanno anche il difetto di non essere traspiranti e di conseguenza sono senz'altro meno indicati per l'utilizzo durante i mesi più caldi in un mezzo non climatizzato.

Viceversa, un sedile rivestito in stoffa è sicuramente più confortevole ad ogni temperatura, ma se non è provvisto di un coprisedile sfoderabile va incontro al rischio di sporcarsi o macchiarsi irrimediabilmente in poco tempo. I sedili omologati per trattori agricoli, oltre a dover sottostare alla direttiva UE sulle vibrazioni trasmesse al corpo intero e quindi dover integrare i sistemi di ammortizzamento che abbiamo già visto, devono rispettare tutte le prescrizioni di costruzione, di prova e di installazione, previste dalle norme, ed essere dotati di cinture di sicurezza fissate al sedile.

Per questo bisogna premunirsi di ricercare un sedile trattore con cintura di sicurezza, e possiamo anche cercarlo con accessori quali braccioli o poggiatesta, o quanto meno che sia predisposto all'installazione a parte, in un secondo momento, di tutti questi elementi.

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