Quando utilizzare i respiratori? Maschera a filtro o isolante?

4 Febbraio 2016
Quando utilizzare i respiratori? Maschera a filtro o isolante?

In questo articolo affronteremo il tema della protezione da elementi contaminanti che possono penetrare nel nostro organismo attraverso il sistema respiratorio creando gravi rischi per la salute.

Il datore di lavoro è il soggetto titolare del rapporto di lavoro con il lavoratore o, comunque, è colui che ha la piena responsabilità nell’organizzazione in cui il lavoratore presta la sua attività in quanto esercita i poteri decisionali. Il datore di lavoro deve ottemperare a tutti gli obblighi previsti dalle norme e in particolare deve valutare i rischi. Ricordiamo che il datore di lavoro può delegare i propri obblighi (noi lo sconsigliamo) a esclusione della valutazione di tutti i rischi pertanto vi indichiamo di seguire queste importanti regole di sicurezza.

I dispositivi di sicurezza delle vie respiratorie sono divisi in 3 importanti gruppi così classificati:

1.Rischio di morte

2.Lesione grave

3.Lesione permanente.

In particolare nella scelta dei DPI è importante tener conto della natura dell’oggetto inquinante, la concentrazione, la soglia olfattiva dell’inquinante, la presenza o meno di ossigeno nell’aria, le condizioni ambientali, le condizioni e i ritmi di lavoro.

Dopo aver valutato questi fattori possiamo suddividerli in:

  • Respiratori a filtro da utilizzare quando la quantità di ossigeno nell’aria è superiore al 17% di volume, quando si conosce la natura e la concentrazione dell’inquinante e si è in ambienti aperti.
  • Respiratori isolanti da utilizzare quando l’ossigeno è inferiore al 17%, quando non si conosce la natura e la concentrazione dell’inquinante, quando le concentrazioni sono molto elevate e se vengono utilizzati inquinanti pericolosi per la vita e gli ambienti confinanti.

I Respiratori a filtro rimuovono i contaminanti dall’atmosfera e offrono la giusta protezione solo per determinate concentrazioni e devono essere utilizzati solo quando è sufficiente depurare per filtrazione l’aria presente nell’ambiente.

 

Possiamo dividere i respiratori a filtro così:

  • Facciali o semimaschere filtranti (EN 149, EN 143).

EN 149 Chiamate anche comunemente maschere per polveri, maschere in tessuto non tessuto o maschere usa e getta sono costituite interamente o parzialmente dallo stesso materiale filtrante attraverso il quale passa l’aria da respirare. Questi possono essere dotati di una o più valvole di espirazione. Si utilizzano queste maschere quando la concentrazione di polveri è scarsa e in caso di polveri poco pericolose ma MAI in presenza di GAS e VAPORI nocivi e asfissianti.

 

EN 143 il corpo maschera è realizzato nella maggior parte dei casi in gomma, neoprene o silicone ed è riutilizzabile. Sul corpo maschera vengono  applicati i filtri intercambiabili riutilizzabili.

 

Quali sono le polveri che richiedono questo tipo di maschera? Richiedono maschere filtranti le polveri minerali (ad es. polveri di miscelatura, cemento, scavo di roccia), polveri fibrose (ad es. lana di vetro e di roccia, escluse le fibre di amianto), fumi di saldatura di acciai non legati o bassolegati (non rivestiti, superficie pulita), Polveri di smerigliatura (ad es. di metalli, di plastica, di vernice), polveri di legno (eccetto faggio, quercia), polveri organiche (ad es. farina, cereali, cotone), polveri e nebbie contaminate da agenti biologici come germi e muffe, ad esempio formatesi nella manipolazione di paglia e fieno (non protegge dai virus e dai microorganismi che causano malattie gravi).

 

I respiratori isolanti funzionano indipendentemente dall’atmosfera ambientale e proteggono sia in carenza di ossigeno che ad elevate concentrazioni di contaminanti perché l’aria respirabile viene prelevata da bombole o fonti esterne quali reti di aria compressa.

Questi respiratori si dividono in:

NON AUTONOMI: il gas viene fornito da fonti esterne non facenti parte del respiratore come bombole o reti di distribuzione.

AUTONOMI: il gas viene autotrasportato dal respiratore. Questo tipo di maschera viene utilizzata soprattutto per le emergenze. Questi si dividono in respiratori a circuito aperto e circuito chiuso.

Respiratori a circuito aperto: sono alimentati da bombole contenenti aria compressa alla pressione di 200 – 250 bar della capacità da 4 a 7 litri. Si dicono a circuito aperto perché l’aria espirata viene rilasciata direttamente nell’atmosfera. Durante l’espirazione si richiama aria alla bombola attraverso l’erogatore automatico.

Respiratori a circuito chiuso: sono apparecchi autonomi in cui l’aria contenuta nei polmoni dell’indossatore dopo l’espirazione non viene rilasciata nell’ambiente ma fatta ricircolare nell’apparecchio dove, apposite cartucce, la depurano dalla CO2 e l’arricchiscono di Ossigeno.

Guida alla scelta dei filtri di sicurezza

Filtro tipo A: Per vapori organici e gas con punto di ebollizione di 65°C e superiori.

Filtro tipo B: Per vapori inorganici e gas (esclusi biossido/monossido di carbonio).

Filtro tipo E: Per biossido di zolfo e di altri vapori acidi e gas.

Filtro tipo K: Per ammoniaca e derivati organici di vapori di ammoniaca e gas.

Filtro tipo ABEK : Associa tutti i tipi riportati sopra.

 

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